Linosa, l’isola nera. Poco più di uno scoglio (5 km2) in mezzo al Mar Mediterraneo. Un’unica strada la percorre tutta, in un continuo saliscendi tra distese di fichi d’India e piante di cappero. Piccole e suggestive spiaggette di scogli neri ed una piscina naturale in mezzo alle rocce. Una manciata di case colorate ed un delizioso ristorante con la terrazza di fronte al mare, dove si preparano pochi e curatissimi piatti tipici.
Vi ho convinti?!
Per raggiungere quest’oasi di pace e di natura, bisogna arrivare a Lampedusa e da lì, con l’aliscafo, in circa un’ora si sbarca a Linosa. Però attenzione alle condizioni del mare e del vento, che non sempre consentono la traversata.
Arrivare a Linosa significa abbandonare la frenesia del quotidiano e per ritrovarsi (appena fuori dal “paese”) in mezzo al silenzio più assoluto, rotto solamente dallo sciabordio del mare che si infrange sugli scogli o, nell’entroterra, dal frinire delle cicale.
L’isola è vulcanica e sino alla cima del monte Vulcano si può anche salire facendo del sano trekking! Per chi invece vuole godersi il sole in fronte ed il vento tra i capelli… ci sono le biciclette!
Ed è quello che abbiamo fatto noi: affittare delle biciclette (con la pedalata assistita, che i tempi di Bartali sono finiti e le salite vengono sempre prima delle discese!), per sentirsi un po’ come in Marrakech Express di Salvatores (…ve la ricordate la traversata del deserto in bicicletta?!).
Quindi, lungo l’unica strada che percorre tutta l’isola in un simbolico anello, si possono ammirare paesaggi da cartolina, si può fare il bagno in mare scendendo verso le piccole calli oppure dirigersi verso la piscina naturale, una vera e propria piscina d’acqua di mare in mezzo alle rocce brulle!
Consiglio di avere delle calzature adatte (basta una scarpa da ginnastica) perché gli scogli e le rocce laviche non perdonano!
Se poi si vuol fare una sosta gastronomica… davanti allo scalo vecchio c’è un ristorantino proprio carino che si affaccia sul mare.
Tutto dipinto di bianco e di azzurro, propone i piatti tipici siciliani e dell’isola. Ecco allora una buonissima pasta alla Norma (pomodoro e melanzane), oppure la pasta “cun li chiappiri”, cioè la pasta con i capperi che vengono prodotti proprio sull’isola.
Tutto fresco e tutto espresso! Ma soprattutto il pesce, che qui ha proprio il sapore del mare.
Tutt’intorno una manciata di casette coloratissime e ben curate. Alcune di queste sono adibite a negozietto: il panificio, la macelleria, il piccolo supermercato ma, credetemi, arrivando a Linosa l’ultimo dei pensieri è proprio quello dello shopping!
Piuttosto, volendo comprare qualcosa ci sono dei prodotti alimentari assolutamente imperdibili: le lenticchie, piccole e saporitissime (qui una ricetta che avevo proposto tempo fa), oppure i capperi, che hanno un sapore unico, oppure ancora le confetture in particolare quella di fichi d’india! Tutto prodotto sull’isola, quindi assolutamente genuino e decisamente biologico.
Ma oltre al giro in bici ed alla sosta gastronomica… cosa si può fare a Linosa?! Ovviamente immersioni (e che ve lo dico a fare)! Sull’isola ci sono alcuni diving e noi siamo andati da Francesca, che gestisce il diving Terraferma. Abbiamo fatto un’immersione bellissima alla “secchitella”, una secca ricchissima di pesce e di canyon sommersi.
E poi?! E poi si sta seduti, in riva al mare, godendo del sole e del vento, assaporando una golosa granita ed avendo il tempo per rilassarsi. Che volere di più?!
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